per chi ama i libri di Joanne Harris

lunedì 25 ottobre 2010

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A meno tre giorni dalla pubblicazione de Il ragazzo con gli occhi blu, vi ri-propongo la breve intervista che ho fatto a Joanne Harris, proprio al riguardo di questo nuovo e misterioso romanzo.
In rosso trovate una domanda che, a mio avviso, è una specie di spoiler. Chi volesse saltarla, è avvertito.


Domanda: Probabilmente qualcuno lo saprà già ma, giusto per iniziare, puoi spiegare ai tuoi lettori italiani come I'l ragazzo con gli occhi blu' è nato?
Risposta: Ho avuto un'idea iniziale da un autista di taxi, anni fa, mentre ero in tour in Italia. Quest'uomo mi stava raccontando di sua madre e di come lei faceva indossare a lui, e ad ognuno dei suoi fratelli, solo un colore durante tutta la loro infanzia. Venne fuori che quest'uomo aveva cinquant'anni e che continuava a indossare il colore che sua madre gli aveva assegnato, anche se era morta da tempo. Questo mi ha fatto pensare a quale effetto i colori possono avere avuto sulla psicologia di questi fratelli, e come deve averli formati. Dopo di questo ho iniziato a pensare ai colori e alle percezioni in generale, e a come le percezioni sensoriali possono variare tra un individuo e l'altro. Poi ho portato la storia nel mondo virtuale dove le cose (e le persone) spesso non sono quello che sembrano...

D: Posso chiederti come mai sei passata al thriller? Non sono uno di quelli che ritengono 'Il ragazzo con gli occhi blu' un cambio di direzione, ma ho l'impressione che con La scuola dei desideri, ma anche con Le scarper rosse e, ovviamente, con quest'ultimo, l'atmosfera dei tuoi libri sia più 'thriller oriented'. Perché credi di essere giunta a questa branchia letteraria?
R: Non penso sia stata una decisione cosciente. Scrivo la storia come mi arriva e non come parte di qualche traiettoria letteraria pre-orientata. La maggior parte dei miei romanzi, anche Chocolat, contiene elementi di oscurità e suspense.

D: Sempre parlando dei tuoi libri, specialmente gli ultimi, ma non solo, sei più interessata al 'cattivo', vero? Perché il 'lato cattivo' è così affascinante per te? Come scrittrice, trovi questi personaggi più intriganti? Più complessi?
R: Sono interessata a personaggi con complessi processi di pensiero. Non solo cattivi, sebbene io pensi che un personaggio a tutto tondo abbia, per definizione, tanta oscurità quanta luce nella sua testa. Mi piace guardare quale forma sviluppa una persona e quali segreti può nascondere, al mondo o a se stessi.

D: Pensi che 'Il ragazzo con gli occhi blu' sia una sorta di approfondimento del lavoro fatto in La scuola dei desideri?
R: E' un thriller psicologico, come La scuola dei desideri. E sì, è molto oscuro, sebbene la maggior parte delle cose che succedono ne Il ragazzo con gli occhi blu siano più legate alla fantasia e al subconscio. Mi piace l'idea di un narratore talmente inattendibile che neanche lui riesce bene a distinguere tra cos'è reale e cosa non lo è.

D: Ossessione. Questa è la prima parola che mi viene in mente se penso a 'Il ragazzo con gli occhi blu'. Possiamo dire che questo, in un certo senso, è un libro che parla di ossessioni? Penso che molti dei tuoi libri parlino di ossessioni. Qui abbiamo l'ossessione del protagonista per l'assassinio, l'ossessione di sua madre per la ricchezza, l'ossessione della madre di Emily di avere una figlia normale e, specialmente, una figlia artista. Ma, per esempio, ne Il seme del male abbiamo l'ossessione per Ginny. Anche ne Le scarpe rosse abbiamo l'ossessione di Vianne di essere normale. In La scuola dei desideri c'è l'ossessione per la vendetta... Perché le ossessioni sono così presenti? E quanto le nostre ossessioni vanno ad influire sulle nostre vite?
R: Credo che tutti noi siamo governati dalle nostre ossessioni. Non sempre è una cosa negativa. L'ossessione può essere vitale, appassionata, positiva. In questo caso, comunque, la forza guida è violenta e, alla fine, autodistruttiva. In ogni caso trovo interessanti le persone appassionate, e in rispetto di questo, tutti i miei libri riguardano varie ossessioni.

D: L'altra parola che posso collegare a Il ragazzo con gli occhi blu è: aspettativa. Come le aspetattive che le persone hanno su di te influenzano la tua vita? In questo libro io credo che le aspettative giochino un ruolo fondamentale, non lo pensi anche tu?
R: Sì, qui abbiamo numerosi personaggi che sono stati profondamente danneggiati dalle (più irragionevoli) aspettative dei loro genitori. Ma, in quanto società, noi siamo tutti bombardati dalle aspettative degli altri, forse adesso più di sempre. Ci è sempre stato detto come dobbiamo essere dai nostri genitori e dai nostri insegnanti, dalla pubblicità e dalla stampa. Questo influenza il nostro senso dell'io e la nostra autostima e ci porta a chiederci chi siamo. I personaggi de Il ragazzo con gli occhi blu hanno spesso problemi relativi al loro senso di identità, perché sono così abituati a vivere nelle aspettative degli altri che hanno perso il contatto con chi sono realmente.

D: Ad un certo punto del libro tu scrivi: "Ma soprattutto, perché è stato deciso che lui doveva essere nero, o che Ben doveva essere blu? E se i nostri ruoli fossero stati invertiti, le cose sarebbe state differenti?" La mia domanda, allora, è: credi nel Destino? E' già tutto deciso per noi, oppure no?
R: Credo nel Destino e nel duro lavoro in parti uguali. Una persona non dovrebbe incolpare il Fato per i propri difetti.

D: Leggendo di Albertine, soprattutto quando si scopre qualcosa del suo passato, la sua figura mi ha ricordato Zozie. Entrambe hanno rubato identità altrui... c'è una piccola parte di Zozie in Albertine?
R: Non vedo Albertine come Zozie, sebbene entrambe hanno 'affari' d'identità. Ma Zozie non desidera essere qualcun'altro, lei, semplicemente, prende quello che può dagli altri quando le aggrada. Albertine vive nella negazione di chi lei è realmente; per lei è più semplice pretendere di essere qualcun'altro piuttosto che vivere con quello che le è successo.

D: Perché sei ritornata in Inghilterra? E' premeditato o è semplicemente successo? Credi che una storia come quella de Il ragazzo con gli occhi blu sia particolarmente indicata per l'Inghilterra?
R: Circa metà delle mie storie sono ambientate in Inghilterra. Ma, in questa, il paese non è il punto centrale della situazione perché la maggiorparte dei fatti succede online...

D: Ho letto molti articoli riguardanti questo libro e, in molti casi, ho notato che il giornalista evidenziava il fatto che Il ragazzo con gli occhi blu è ambientato nella stessa città de La scuola dei desideri. Ma questa non è la prima volta in cui tu ritorni in un luogo inventato in un altro libro. In Vino, patate e mele rosse tu ritorni a Lansquenet, se non mi sbaglio. Perché ti piace ritornare in certi luoghi, nelle tue storie?
R: Perché mi piacciono... e perché certe comunità condividono elementi che mi interessano, e che mi piace includere nelle mie storie.

D: Internet, nel libro, gioca un ruolo principale. Cosa pensi della rete? E' più un bene o un male? E qual è la tua relazione con internet? Ne sei spaventata?
R: No, non ne sono spaventata. Semplicemente lo uso per i miei scopi. Come l'elettricità, è una forza né buona né cattiva, ma con un potenziale infinito in entrambe le direzioni.

D: Credi che siamo ancora capaci di vivere nella realtà? Internet è di giorno in giorno più importane e ci sono anche alcune malattie di dipendenza dalla rete. Cosa ne pensi?
R: Penso che ci sia il pericolo di scambiare le relazioni virtuali per relazioni reali; dopo tutto, le relazioni al computer sono talmente più facili da controllare... Forse è per questo che certe persone diventano dipendenti dai loro siti. Ma la maggior parte della gente conosce la differenza...

D: Pensi sia più semplice vivere in Internet che vivere nella vita reale? Forse è per questo motivo che molta gente passa così tanto tempo nel web?
R: Internet dona un accesso facile e rapido alle persone di tutto il mondo. Rende possibili cose che in altre circostanze non sarebbero mai possibili. Ma voler spendere tutto il tuo tempo nel mondo virtuale è, di norma, segno che nella tua vita reale c'è qualcosa che non va...

D: Parliamo di musica. Suoni in una band e ne Il ragazzo con gli occhi blu usi le canzoni per sottolineare lo stato d'animo del protagonista. E' importante, per te, la musica? Queste canzoni indicate nel libro sono le tue canzoni preferite, o semplicemente delle canzoni particolarmente indicate per il capitolo?
R: Molti gusti del protagonista sono simili ai miei, ma l'obiettivo delle playlist è principalmente quello di indicare lo stato emotivo del narratore in quel punto del libro, e dona indizi su cosa sta per succedere.

D: Siamo quasi alla fine. In novembre sarai in Italia. Incontrerai i tuoi lettori?
R: Lo spero!

D: Sai dove andrai? Nord, sud, entrambi?
R: Non ne sono ancora sicura. Il mio itinerario sarà caricato sul sito non appena l'avrò sotto mano.

D: A cosa stai lavorando? So che hai finito la prima bozza di Runelight... come sta andando? E dopo questo libro, cosa stai pianificando per noi?
R: Tendo a non parlare mai dei progetti correnti, almeno fino a quando non sono quasi finiti. Mi spiace!




Vi ricordo che Il ragazzo con gli occhi blu esce, in Italia, giovedì 28 ottobre. Costerà 18,60 € e avrà 450 pagine.

Vi ricordo anche che A QUESTO INDIRIZZO potrete trovare il blog personale e italianissimo di blueeyedboy, il protagonista del romanzo.

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